Gilles Villeneuve: il pilota più amato da Enzo Ferrari

Ciao Top Driver!

Oggi ti parleremo del pilota che ha rivoluzionato, con il suo stile di guida e il suo temperamento, il mondo della Formula 1, vale a dire Gilles Villeneuve.

Un ragazzo che ha emozionato e impressionato il mondo intero per la sua incredibile velocità pura e per la sua determinazione in pista.

Tanto da essere diventato il pupillo di Enzo Ferrari che, pur avendo fatto salire nelle sue monoposto campioni del calibro di Alberto Ascari e Niki Lauda, voleva bene al canadese praticamente come un figlio.

Nell’epoca in cui tutti erano divisi sul futuro della Formula 1, l’unico elemento che metteva chiunque d’accordo era proprio Gilles, con il suo coraggio e la sua genuinità.

Tutti, ma davvero tutti, erano uniti nel riconoscere che l’Aviatore aveva qualcosa di speciale. A partire da Enzo Ferrari (ovviamente) e da un suo ex compagno di squadra, Jody Scheckter.

Il sudafricano, campione con Ferrari nel 1979, ha affermato a più riprese che Gilles Villeneuve è stato il pilota più veloce della storia delle corse automobilistiche.

Ma come può un pilota che ha vinto solo SEI gare in carriera essere stato il più veloce di sempre?

Ora che ti ripercorreremo la sua breve carriera, scoprirai il perché, caro Top Driver.

Gli inizi: dalle motoslitte alle monoposto

Gilles Villeneuve è nato a Saint-Jean-Sur-Richelieu, una cittadina nei pressi di Montreal, il 18 gennaio 1950.

Sin da giovane capisce di avere un legame speciale con la velocità e con il controllo del mezzo vincendo svariati campionati di motoslitta.

Un mondo apparentemente lontano dal motorsport, dove Gilles fa il suo ingresso nel 1973 stracciando la concorrenza in Formula Ford con una vettura meno performante delle altre.

E’ il trampolino di lancio di un ragazzo che pur avendo pochi mezzi economici rispetto a moltissimi altri piloti, ridicolizzava chiunque avendo un manico fuori dal comune.

Nessuno riusciva ad interpretare le curve nella stessa maniera di Gilles, un vero e proprio maestro di tecniche di guida come il controsterzo.

Tutto ciò viene notato dalla McLaren, che gli fa la corte nel 1977.

Gilles esordisce proprio con il team britannico in F1 a Silverstone facendo innamorare il mondo intero per la sua velocità e per la sua capacità di adattamento, chiudendo 11° dopo una rimonta spettacolare dalle retrovie a seguito di un problema tecnico.

Quella sola presenza aveva fatto impazzire Enzo Ferrari, che ha subito pensato a lui quando i rapporti con il neo-campione Niki Lauda si sono chiusi. Gilles, di cuore, accetta. E’ lui il sostituto di Niki Lauda.

Secondo i media assumere un pilota con pochissima esperienza alle spalle era un grande rischio, ma il Drake sapeva perfettamente come e quando rischiare.

Il sogno del Commendatore era quello di costruire e far crescere un pilota con un innato talento naturale. E quel ragazzo era proprio Gilles Villeneuve.

La crescita e l’esplosione

L’esordio in Ferrari si rivela difficile: nelle ultime gare del 1977 e l’inizio di stagione 1978, Gilles si rende protagonista di svariati incidenti, tra cui il volo al Fuji nello stesso anno che ha ucciso due addetti a bordo pista.

La velocità c’era tutta. La costanza e la gestione per niente. Ad esempio, a Long Beach, mentre si trovava saldamente in testa alla corsa, è finito quasi per ribaltarsi dopo un errore di valutazione nel doppiaggio di un incolpevole Clay Regazzoni.

Nella gara successiva a Monaco, non ha pensato alla gestione delle gomme finendo per forarne una trovandosi un’altra volta ruote per aria.

Ormai ai più è conosciuto come l‘Aviatore a causa di questi continui decolli.

Il Drake però non ha mai dubitato del clamoroso talento che ha tra le mani, sa che ha bisogno di tempo prima di esplodere. Quel tempo necessario di “settare” e formare quel ragazzo, come solo Enzo sa fare.

E così è nella seconda parte di stagione.

Il tempo dà ragione a Ferrari e Villeneuve. Nonostante una monoposto poco costante a causa delle nuove gomme radiali Michelin (anche loro necessitavano di una messa a punto), Gilles esplode.

Il canadese continua ad andare oltre i limiti della propria vettura, ma lo fa con più consapevolezza e più capacità di gestione di qualunque situazione in pista. E’ il primo passo per diventare un pilota completo.

Il tutto è dimostrato dal podio in Austria e dalla sua prima vittoria in carriera nell’appena inaugurato circuito di Montreal, che ha ospitato l’ultimo atto della stagione 1978.

Dopo quel grandissimo dominio sotto il suo pubblico, la crescita è completata. Gilles è pronto.

1979: un anno indimenticabile

La Ferrari si presenta ai nastri di partenza con la 312 T4, una vettura che pur disponendo di minigonne, non sfruttava l’effetto suolo come quasi tutta la griglia( dell’effetto suolo, ne abbiamo parlato in un articolo).

Però le famose gomme radiali di Michelin di cui solo la Rossa è dotata hanno iniziato a funzionare a dovere. Per cui sarà proprio la 312 T4 la vettura da battere.

Due successi in quattro gare, tra cui il Grand Chelem (pole, vittoria, giro veloce e in testa per tutti i giri) a Long Beach. Gilles è in testa al mondiale.

Nelle due gare successive, in Spagna e in Belgio, il canadese rimonta furiosamente dopo essere stato buttato fuori in due occasioni.

A Monaco è secondo quando nella sua monoposto cede la trasmissione, finendo per ritirarsi.

Il riscatto arriva in Francia con un secondo posto conquistato con una lotta che non lascia spazio alle parole, ma soltanto alle immagini. Questo, caro Top Driver, è Gilles Villeneuve:

Un insieme di lucidità, velocità, tecnica, saper affrontare i tratti meno gommati con una convinzione che nessuno aveva.

In questa lotta il canadese ha realmente gettato il cuore oltre l’ostacolo, facendo emozionare persino Mario Poltronieri, un telecronista in genere molto freddo nel raccontare le gare.

Senza casco Gilles è un ragazzo dalla faccia e dagli occhi buonissimi, ma non appena lo indossa si trasforma in una belva che punta solo ad essere veloce.

Nel frattempo Jody Scheckter approfitta di varie sventure di Gilles Villeneuve per diventare leader del campionato.

E il canadese, pur sapendo di avere le potenzialità per lottare con Jody, ci rinuncia a farlo e lo “scorta” fino alla vittoria del titolo iridato, completando uno splendido 1-2 Ferrari.

Il sudafricano ha vinto il Mondiale, ma come lui stesso ha ammesso, Gilles è il pilota più veloce della storia delle corse automobilistiche. E questa stagione lo ha ampiamente confermato.

Non sempre vince il più veloce, caro Top Driver.

La vera differenza tra Gilles e Jody emergerà l’anno successivo, con una vettura lenta ed obsoleta.

1980-1981: Ferrari molto lenta, Gilles no.

Datemi una macchina al 60%, poi ci penserò io a fare il resto”. Una frase celebre di Gilles Villeneuve, che ha letteralmente demolito Scheckter nel peggior anno di sempre dal punto di vista sportivo del Cavallino Rampante.

La vettura messa a disposizione nel 1980, la 312 T5, è lentissima rispetto al resto della griglia munito di monoposto che sfruttano l’effetto suolo.

La non competitività di quella monoposto (nonché la differenza tra Jody e Gilles) è dimostrata dal fatto che in Canada un campione del mondo come Scheckter non si sia qualificato per la gara, mentre nella stessa Villeneuve chiuda quinto.

Questo è l’andamento globale della stagione 1980. Gilles prevalentemente davanti a Jody, anche se questo significava rischiare molto di più.

Al canadese però frega solo di essere il più veloce possibile. Lo dimostra quanto accaduto ad Imola. Parte in maniera fulminea dall’ottavo posto rendendosi protagonista di sorpassi clamorosi, per poi schiantarsi duramente contro le barriere quando si trovava quarto. Ne esce illeso.

Qualcuno avrebbe detto “date una macchina a questo ragazzo”.

In quell’anno la Rossa chiude decima nel costruttori, forte dei sei punti conquistati dall’Aviatore e dei due del sudafricano nella lotteria di Long Beach, in una gara in cui anche il canadese era stato costretto al ritiro.

Il 1981 va nettamente meglio complice una vettura che finalmente sfrutta l’effetto suolo, la 312 CK.

Scheckter, intanto, si è ritirato. Al suo posto c’è Didier Pironi, con cui Gilles inizierà una grande rivalità.

Villeneuve torna a vincere a Montecarlo, rendendosi autore di una bella rincorsa nei confronti di Alan Jones, campione uscente che guidava per Frank Williams.

La differenza tra Villeneuve e gli altri? Provate a mettere un fiammifero su un guardrail. Quando passa Gilles lo rompe, tanto è vicino alle barriere”, afferma un fotografo in quella giornata.

Un pilota particolarmente aggressivo, capace di andare oltre le traiettorie ideali di ciascun altro pilota.

Che si ripete in Spagna, a Madrid, tenendosi dietro un gruppo inferocito composto da ben cinque piloti, che guidano vetture ben più veloci.

Due vittorie conquistate con una vettura che ha un motore turbo contro il resto della griglia con motori aspirati. Questo significa subire delle accelerazioni molto brusche in uscita di curva, che solo Gilles sapeva domare.

In Spagna Gilles Villeneuve mi ha fatto rivivere la leggenda di Nuvolari”. E se lo dice Enzo Ferrari…

Sarà l’ultima vittoria in una stagione che ha visto un terzo podio leggendario, quello di Montreal in cui ha guidato per tutto il finale di gara con un’ala anteriore prima divelta e poi completamente staccata.

Il tutto nonostante un vero acquazzone!

Ci sono parole per descrivere le abilità di guida di questo fenomeno?

Un fenomeno che, però, ci ha lasciato troppo presto.

8 maggio del 1982, qualifiche del Gran Premio del Belgio a Zolder. Qui accade qualcosa di terribile.

Villeneuve centra in pieno la vettura più lenta di Jochen Mass, finendo per ribaltarsi con la sua #27 per poi essere sbalzato via dall’abitacolo. La corsa dell’Aviatore termina esamine contro un palo di recinzione.

Le sue condizioni appaiono subito disperate, il collo si è spezzato in due. C’è ben poco da fare. Le macchine che lo tengono ancora in vita saranno spente alle 21:12 dello stesso giorno, confermando il decesso.

Le sue gesta, il suo amore, la sua passione per la velocità, però, resteranno eterne nel tempo e sono indelebili nella storia di questo sport.

Un ragazzo che è andato via troppo presto, ma che nel pochissimo tempo che ha avuto a disposizione, ha iscritto il suo nome nella hall of fame della Formula 1.

Negli anni l’eredità di Gilles è stata portata avanti da suo figlio Jacques, che si è laureato nel 1997 campione di Formula 1, completando il sogno di suo padre. Questa, però, è un’altra bellissima storia.

In sintesi, caro Top Driver, Gilles era un pilota che:

  • Andava sempre oltre i limiti della sua vettura.
  • Disegnava traiettorie che nessuno sapeva replicare, andando a sfruttare ogni centimetro di corda.
  • Sapeva sovrasterzare, controsterzare e trazionare come nessuno riusciva a fare.
  • Sapeva come sfruttare appieno anche le zone meno gommate del tracciato.
  • Nella parte finale della sua carriera aveva iniziato ad essere completo, riuscendo anche ad essere un abile stratega e calcolatore.
  • Aveva una grandissima lucidità nei corpo a corpo, nonchè una freddezza glaciale.
  • Disponeva di una grandiosa mentalità vincente, archiviando subito qualunque situazione a suo sfavore per spingere alla ricerca del miglior risultato possibile.

Questi sono alcuni degli elementi che fanno di Gilles il più VELOCE Top Driver della storia della Formula 1.

E noi di ADT Esports Academy, seguendo gli insegnamenti di quel mostro Canadese, non vediamo l’ora di trasformare anche TE in un vero Top Driver.

Prenota una consulenza gratuita della durata di un’ora con il nostro Direttore Tecnico, Performance e Sviluppo Piloti/Responsabile Tutor.

Si tratta di una videochiamata GRATUITA nella quale analizzerai ai raggi X, insieme al Direttore, la tua situazione su F1: i tuoi problemi, i tuoi obiettivi, la tua passione, il tempo a tua disposizione.

Al termine della consulenza, dopo aver fatto il punto su di te, il Tutor/Direttore ti darà un Percorso da seguire per rivoltare come un calzino la tua esperienza di guida e migliorare.

Avrai finalmente le chiavi per diventare così un Pilota più forte, consapevole delle proprie capacità.

Ti sentirai appagato, inizierai a sbloccare quelle sensazioni che cerchi da tempo e ti divertirai come non mai.

P.S: Molto presto non avrai più l’occasione di prenotare questa consulenza gratis.

Si tratta di un’occasione limitata che dura solo qualche giorno, riservata esclusivamente a Piloti AFFAMATI di miglioramenti e che vogliono REALMENTE mettersi in gioco.

Dimostra ai tuoi avversari di che pasta sei fatto. Scanna finalmente la tua monoposto come si deve.

A presto e nel dubbio tieni giù!

A cura di Kevin Salerno

ALTRI ARTICOLI:

ALTRI ARTICOLI: