F1 22 Guida Al Circuito: Suzuka

Ciao Top Driver!

“Ecco l’ottovolante più veloce al mondo”. Possiamo definire così, data la natura del layout, la pista di cui parleremo oggi: Suzuka.

Lungo 5807m su cui sorgono 17 curve, questo è l’unico tracciato, insieme al test track Ferrari di Fiorano, ad avere un disegno ad 8 ed essere contemporaneamente di Grado 1 FIA, cioè atto ad ospitare la F1.

Parliamo letteralmente di un ottovolante che mette a durissima prova i piloti, sia sotto l’aspetto del setup che della tecnica di guida.

Ad esempio non mancano curvoni in cui è fondamentale la velocità di percorrenza, pieghe tra le più lente del Mondiale e il mitico Snake.

Insomma, ci sono davvero tanti segreti da rivelare su questa pista, curva dopo curva, su F1 22.

Qualche informazione storica…

Novembre 1962: con una gara motociclistica viene inaugurato il circuito permanente di Suzuka, uno dei più caratteristici e particolari della storia.

Voluto ad ogni costo dal patron e fondatore Honda Soichiro Honda, è disegnato da John Hugenholtz, l'”Hermann Tilke degli anni ’50-’60”.

Nei suoi primi anni di storia, Suzuka ospita solo gare locali e la mitica 8h di Suzuka. Tuttavia, dal 1982, il circuito giapponese apre le porte al Resto del Mondo.

Infatti, a seguito del ritorno della Honda nel Motomondiale, il circuito giapponese entra nel calendario della massima categoria destinata alle Moto.

Però l’obiettivo finale di Soichiro Honda è quello di portarci la F1, per cui farà realizzare dei lavori di modernizzazione che, nel 1987, gli faranno avverare questo sogno.

Nel bene e nel male, Suzuka scriverà moltissime pagine della storia della F1, come gli scontri Senna-Prost tra il 1989 e il 1990 e l’incidente mortale di Jules Bianchi del 2014.

Non possiamo non menzionare anche un’Italia che si sveglierà nel 2000 con il primo titolo piloti Ferrari dopo 21 anni, conquistato da Michael Schumacher.

E un Max Verstappen che in ottobre 2022 bisserà il Mondiale, proprio nella gara di casa del suo motore, grazie all’ennesima prova magistrale di una stagione semplicemente magnifica.

Adesso, però, è suonata la campanella. Vuol dire che per te è ora di scendere in pista!

Ecco a te la guida al circuito di Suzuka su F1 22: continua a leggere quest’articolo per sapere come padroneggiare e dominare questo magnifico e bellissimo circuito.

Curva 1-2:

La pista si apre in maniera esplosiva con la prima doppia-destra.

Ingresso in curva 1 flat-out non appena ti affianchi alla banda d’asfalto senza aggredire il cordolo interno per non destabilizzare la vettura e per raccordare la seconda destra.

A centro curva frena in trail-braking, scala le marce e stacca modularmente allargandoti fino a pizzicare il cordolo esterno.

Entra alla 2 con un attimo di transizione, poi fai short-shift e agganci la vettura con il gas man mano che stringi verso l’interno.

In percorrenza sfrutta il banking per uscire a fionda e allargati nuovamente per raccordare il temibile Snake.

Curva 3-4-5-6: Snake

Come ogni sequenza di curve che si rispetti, tieni bene in mente di:

Lavorare in mono-traiettoria, essere fluido e preciso come un chirurgo, avere un tempismo con volante e pedali degno di un orologio svizzero, settare un anteriore meno sottosterzante possibile per non lasciare sul piatto molto tempo prezioso.

Per la prima a sinistra dello Snake, coasting e tecnica del telegrafo.

Esci stretto per impostare la prossima curva di raccordo.

Qui scali una marcia, sfiori appena il freno, anticipi leggermente la corda e continui a telegrafare.

In questo caso allargati (non eccessivamente) in uscita per impostare la terza a sinistra.

In questa curva di raccordo in salita rilasci un attimo il gas e anticipi leggermente la corda.

Sfrutta il cordolo con l’anteriore sinistra e porta tantissima velocità di percorrenza.

In uscita allargati sfruttando quasi tutta la pista per raccordare la 6.

Curva molto particolare, con banking negativo.

Qui dentro in trail-braking, quarta velocità, minimizza la transizione e gas a centro curva.

Porta tanta velocità di percorrenza e resta stretto per allacciare la Dunlop, che chiude lo Snake.

Curva 7: Dunlop

Proprio in questa curva c’è stato, nel 2014, l’incidente che è costato la vita a Jules Bianchi.

Qui entra abbastanza stretto e per non andare troppo largo in uscita dai un 80% di gas prima di tornare flat-out.

Dopo queste veloci manovre, torna interno per rosicchiare metri utili per il lap-time e preparare le curve Degner, che aprono il settore centrale.

Curva 8-9: Degner

Pieghe meravigliose intitolate ad Ernst Degner, pilota motociclistico che nel 1966 è caduto proprio in questa curva, riportando delle ustioni che lo hanno costretto al ritiro dalle corse.

Alla prima a destra fai lift and coast, scala in sesta e vai deciso sul cordolo interno, restando attento a non farti annullare il giro.

Qui trovare un punto di frenata non è molto semplice.

Orientati con la fine del cordolo esterno, frenando un pochino prima.

Ingresso in quarta e aggredisci il cordolo, aggancia la vettura con il gas alla corda e via verso l’Hairpin.

Curva 10-11: Hairpin

Il mitico tornantino giapponese, una curva che può avere più interpretazioni.

La migliore è quella di sfruttare il banking e uscire sparato.

Per cui frena appena dopo la semicurva del ponte e scala sino alla terza velocità, allargati in staccata ritardando un filo la corda per spigolare e dare un bel gas nel successivo curvilineo 200R.

Curva 12: 200R

Perché si chiama 200R?

In Giappone hanno il “vizio” di nominare alcune curve in base all’angolo espresso in radianti, in questo caso 200.

Qui tieni giù e resta cucito all’interno rosicchiando metri.

Curva 13-14: Spoon

Eccoti al mitico Cucchiaio.

Vai in trail-braking ai 50, ingresso in quinta evitando come la peste il cordolo interno e gestendo un possibile sottosterzo.

Esci mantenendo un 50% di gas per raccordare la seconda sinistra.

Dai un colpetto di freno, quarta e subito gas aiutandoti con la tecnica dello short-shift evitando di nuovo il cordolo interno.

Quindi privilegia l’uscita per essere un razzo nel più lungo rettilineo del circuito.

Curva 15: 130R

Curva mitica posta all’apertura del T3.

Tieni giù e resta interno per risparmiare metri.

Curva 16-17-18: Casio Triangle Chicane

La pista si chiude con l’ultima chicane, famosissima per lo scontro Senna-Prost 1989 che ha portato al titolo il francese.

Una S tecnica che può significare tutto o buttare un grande giro nel cestino.

Frenata praticamente in linea retta ai 100, terza velocità e taglia il primo cordolo con il fondo.

Gas modulato e via con la traiettoria di raccordo per il cambio di direzione.

Entra alzando il piede, sii preciso anche su questo cordolo e gas alla corda.

Parzializza per l’uscita, aiutandoti anche con lo short-shift.

Qui resta interno per rosicchiare gli ultimi metri che ti consentono di chiudere al meglio questo giro qui a Suzuka.

Bene Top Driver, dopo aver capito come affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui a Suzuka.

Puoi dare un’occhiata al nostro video-tutorial su YouTube:

Al prossimo hot-lap e nel dubbio tieni giù!

A cura di Kevin Salerno

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