Ciao Top Driver!
“Ho ancora fame. Voglio vincere ancora in questo sport”. Queste sono state le parole di Fernando Alonso all’ufficialità del suo passaggio in Aston Martin dal 2023 e oggi parleremo della sua pista di casa, il Circuit de Catalunya.
Inaugurata nel 1991 con le gare Turismo e con la F1, questa pista è stata rivista nel corso degli anni con delle piccole modifiche o aggiunte al layout.
L’ultimo aggiornamento è avvenuto lo scorso anno e ha visto coinvolta curva 10, la Caixa.
Ora è riasfaltata e più larga, rendendo leggermente più alte le velocità. Il disegno è molto simile a quello storico usato sino a pochi anni fa dal Motomondiale.
Con questa rivisitazione, la pista è adesso lunga 4675m ed ospita 16 curve. Un circuito abbastanza corto, ma tra i più completi del Mondiale.
Non a caso, questa è la pista più adatta (anche per motivi logistici) per testare le monoposto durante la pre-stagione.
Qui si può testare un asfalto molto abrasivo, un layout che offre sia un lungo rettilineo in cui provare il motore, sia delle curve totalmente diverse da loro grazie alle quali si può capire a che livello aerodinamico/meccanico versi una vettura.
Questa è la natura del circuito situato alle porte di Barcellona del quale adesso siamo affamati e non vediamo l’ora di divorarlo, curva dopo curva, su F1 22.
Due dei momenti più famosi della F1 in questo circuito…
1996, la prima vittoria di Michael Schumacher in Ferrari
E che vittoria. Un capolavoro che è scolpito nella storia di questo magnifico sport.
A Barcellona diluvia e ai nastri di partenza del Gran Premio la Ferrari F310 si presenta come una monoposto debole, al massimo una terza forza in griglia.
La partenza non è delle migliori, il Kaiser scivola al settimo posto a causa di un problema alla frizione. Sembra già finita, ma in realtà il già due volte campione deve iniziare il suo incredibile show che farà impazzire Maranello.
Li supera tutti con una facilità impressionante già al dodicesimo giro e guadagna addirittura tra i tre e i quattro secondi al giro sotto una pioggia torrenziale.
Se Schumi è un motoscafo, gli altri piloti sono dei traghetti. Una differenza abissale non di monoposto, ma in questo caso di pilota, di tecniche di guida paurosamente avanzate, nonchè di gestione della gomma da bagnato.
Eppure in pista c’era gente come Jacques Villeneuve, appena arrivato in F1 da campione Formula CART, non certamente una categoria in cui si scherza.
Per non parlare di Damon Hill, campione 1996 e poleman di giornata e ritiratosi dopo pochi giri, ma ugualmente non aveva per nulla il passo del Kaiser.
Tra l’altro, sia Villeneuve che Hill guidano una vera astronave, la Williams FW18 di Adrian Newey che risulterà essere la dominatrice della stagione.
Ma questo a Michael non importa, dato che vince con addirittura 45 secondi di vantaggio sul primo inseguitore, l’ex Ferrari Jean Alesi.
Bandiere in alto a Maranello per un trionfo pazzesco, che lascia presagire quanto i Ferraristi si possano divertire con lui negli anni a venire…

2016, la prima magnifica vittoria di Max Verstappen
Si può vincere alla prima gara a bordo di una monoposto?
Max Verstappen, appena passato dalla Toro Rosso in Red Bull dopo l’appiedamento di Daniil Kvyat, ha dimostrato di sì con un capolavoro sensazionale.
Vincere in questa pista così tecnica e completa non è per nulla facile, ma farlo alla prima gara in un top team è un qualcosa che non si era mai verificato qui.
E’ vero, al via c’è stato lo scontro tra le due Mercedes, ma Max sarebbe comunque arrivato al terzo posto nel peggiore dei casi, un podio che sarebbe valso lo stesso come una vittoria.
Invece, come un vero e proprio veterano freddo e calcolatore, ha resistito alla pressione minacciosa di Kimi Raikkonen che è durata tutta la gara (con la complicità dell’aria sporca), per andare a vincere a soli 18 anni, 7 mesi e 15 giorni.
E il meglio deve ancora venire…

Adesso, però, è giunto il momento di metter su il nostro capolavoro qui in pista a Montmelò.
Ecco a te la guida al circuito di Catalunya su F1 22: continua a leggere quest’articolo per sapere come padroneggiare e dominare questo magnifico e bellissimo circuito.
Curva 1-2: Elf

Inizia frenando prima dei 50, vai dentro in quarta, sfiora il primo cordolo interno, fai short-shift e aggredisci il secondo cordolo interno nella compressione.
Dai gas in uscita e sfrutta tutta la pista per raccordare il mega-curvone Renault.
Curva 3: Renault

Questa è una delle curve in appoggio per le quali devi lavorare molto sulla gestione delle gomme in gara.
I carichi subiti dalle gomme di sinistra in questa curva sono tra i più alti del Mondiale.
Però puoi farla tutta in pieno, agganciandoti il più possibile al cordolo interno per risparmiare metri. Quindi è fondamentale semplicemente la rotazione della vettura.
Cerca di trascinare il meno possibile la monoposto verso l’esterno e il gioco è fatto.
Qui si chiude il primo settore.
Curva 4: Repsol

Riguardo al lavoro da fare per le gomme di sinistra, discorso analogo anche per curva 4.
Qui, però, le cose da fare sono più difficili rispetto alla 3.
Frena sotto al ponte, porta tanta velocità in ingresso, quarta velocità, short-shift e aggancia la vettura con il gas sfruttando tutta la pista per l’uscita.
Se soffri di sottosterzo, qui avrai problemi enormi.
Curva 5: Seat

Dopo curva 4 c’è da richiamare subito la Seat, tutta in compressione.
Frenata difficile in discesa in cui puoi staccare più tardi, ai 50, entra in seconda ritardando la corda, non pizzicare il cordolo interno.
Doppio short-shift e modula il gas in uscita.
Curva 7-8:

Eccoti ad una delle S più difficili del Mondiale.
Qui presta attenzione nel bilanciare la velocità e ai cordoli che possono farti scomporre la vettura.
Ti raccomandiamo di avere una linea poco aggressiva se vuoi far bene questa sequenza.
Ingresso in quarta in trail-braking frenando all’inizio del cordolo esterno, porta più velocità in ingresso della prima restando alla larga dal cordolo interno.
In uscita, short-shift e modula il gas tenendo gli occhi aperti, al cambio di direzione, nel non prendere il dissuasore giallo che potrebbe scomporre la vettura.
Curva 9: Campsa

Qui devi far la differenza in percorrenza.
Alza un filo il piede dall’acceleratore per non finire largo e lanciati sparato verso la prima zona DRS.
Curva 10: La Caixa

Con la nuova Caixa si apre il T3.
Frena dopo i 100, inserimento in terza portando meno velocità a centro curva e da lì dai gas, ma gestiscilo e fai short-shift.
Sempre per l’uscita, sfrutta ancora una volta tutta la pista.
Curva 11-12: Banc de Sabadell

Anche l’ingresso alla Banc de Sabadell è stato rivisto e ora è un pochino più semplice.
Fai lift and coast quando è terminato il cordolo interno della 11, quarta velocità, avvicinati il più possibile al cordolo interno.
Short-shift a centro curva, telegrafa con il gas e sii quanto più fluido possibile con il volante.
Curva 13: Europcar

Anche qui, pizzico di freno, quarta portando tanta velocità in ingresso.
Allargati in uscita per avere la migliore traiettoria di raccordo possibile per l’ultima chicane.
Non erogare troppo gas e fai short-shift anche qui.
Curva 14-15: Racc

Qui lavora in proiezione del far al meglio possibile l’ultimo cambio di direzione.
Se sbagli l’ingresso della prima portando troppa velocità, andresti a distruggere il tuo lap-time, quindi occhio.
Allargati il più possibile, colpetto di freno, dentro in terza alla prima senza aggredire il cordolo, un attimo di transizione e sii dolce anche al cambio di direzione.
Qui pensa a stabilizzare il prima possibile la monoposto e dare gas quanto prima in vista del traguardo, facendo short-shift.
Curva 16: Catalunya

Una formalità in piena accelerazione che ti lancia sul traguardo.

Bene Top Driver, dopo aver capito come affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui a Barcellona.
Puoi dare un’occhiata al nostro video-tutorial su YouTube:
Noi ti aspettiamo al prossimo hot-lap e nel dubbio tieni giù!
A cura di Kevin Salerno