F1 22 Guida Al Circuito: Monaco

“Transita sotto la bandiera a scacchi”. Quante volte hai sentito questa frase in chiusura di una qualunque gara a 2 o 4 ruote? Immaginiamo tantissime.

E se la ascoltiamo praticamente tutte le settimane, se ci viene sventolata ogni volta in cui finiamo una corsa, il merito è di Anthony Noghes, la mente dietro la pista di cui parleremo oggi, Monaco.

Lui creò la bandiera a scacchi, come anche il Rally di Montecarlo e il Gran Premio di Monaco, nel 1929.

Un GP ed una pista cittadina che mantengono anche oggi il proprio DNA, nonostante le innumerevoli evoluzioni che ci sono state nel Motorsport.

Pochissime volte modificato nel corso della sua storia, il tracciato di Monaco è lungo oggi 3337m e comprende 19 curve.

Monaco: un circuito dai quasi 100 anni di storia, glamour, affascinante, ma soprattutto il più lento per velocità media di tutto il Mondiale.

Ma anche una pista estremamente tecnica, in cui si cerca il massimo carico aerodinamico per compensare alle tantissime curve lente e ai solo due rettilinei (brevi) del circuito.

Questo è solo un assaggio di ciò che scoprirai in quest’articolo, curva per curva, su F1 22.

Due dei momenti più importanti della F1 in questo circuito…

Come per ogni pista storica che si rispetti, abbiamo avuto letteralmente l’imbarazzo della scelta.

Iniziamo!

1955, Alberto Ascari finisce in mare

Hai mai pensato che qualcuno potesse finire in Mare con la propria monoposto?

E’ successo al 2-volte campione Alberto Ascari nel 1955, quando a 20 giri dal termine e, da leader della corsa, perde il controllo della sua Lancia D50 a causa della rottura di un freno.

A questo punto Ascari deve scegliere se fiondarsi in mare aperto (all’epoca Monaco è priva di barriere “serie”) o contro un muro a tutta velocità.

Decide istantaneamente di svoltare verso il mare, nel quale si tuffa con la sua monoposto. Ne esce, con lo stupore di tutti, illeso.

Purtroppo, però, questa sarà l’ultima gara per la leggenda Ascari che perderà la vita pochi mesi dopo a Monza a causa di un incidente durante dei test per conto di Enzo Ferrari.

10 anni dopo un altro pilota, Paul Hawkins, rieseguirà il “tuffo monegasco” di Ascari. Anche lui ne uscirà OK.

1984, la svolta nella carriera di Ayrton Senna

Nel 1984 Ayrton Senna ha 24 anni, ha vinto tutto l’immaginabile nelle formule minori, è al suo primo anno in F1 e corre per la Toleman, un team di fascia medio-bassa.

Dai media viene considerato come un astro nascente della F1, ma nessuno può aspettarsi ciò che accade a Monaco.

Una gara già difficilissima dal punto di vista delle tecniche di guida, disturbata, nell’edizione 1984, da un fortissimo acquazzone.

Condizioni di pista in cui fa la differenza il manico: quelle che portano un magico Ayrton Senna dalla tredicesima alla seconda posizione di gara, girando 5 secondi al giro più veloce rispetto ai suoi avversari.

Con una monoposto incredibilmente scorbutica, Senna sembra pennellare tra le strade di Monaco, nel mentre tutta la griglia fatica e non poco, incluso un Alain Prost leader della corsa.

Al giro 32 Senna passa incredibilmente Prost e sale in P1, ma nel mentre viene esposta la bandiera rossa per le impossibili, se non per Magic, condizioni meteo.

La gara non riprende più, viene ripresa la classifica del giro precedente, per cui Senna scala al secondo posto e la vittoria va al Professore.

Tuttavia è nata definitivamente la Stella di Ayrton Senna, nonché la rivaltà tra lui e Prost, ma questa è tutta un’altra storia…

Adesso, però, vuoi brillare anche tu tra le strade di Monaco?

Ecco a te la guida al circuito di Montecarlo su F1 22: continua a leggere quest’articolo per scoprire i segreti di questo magnifico e difficilissimo circuito.

Curva 1: Sainte Devote

Per la mitica Sainte Devote pesta deciso sui freni ai 70 metri, ingresso in terza tagliando sul cordolo interno e aggancia la vettura con il gas per Beau Rivage.

Curva 3: Massenet

A Massenet è importante lavorare unendo angolo volante e gestione del freno.

Entra largo, frena modularmente in trail-braking e scala in quarta.

Non prendere il primo punto di corda, ma dai gas, parzializzando, a centro curva e stringi per andare sulla seconda corda in uscita.

Così facendo raccorderai al meglio il Casinò.

Curva 4: Casinò

Qui sfiora appena il freno, scala una marcia, sii millimetrico nel passaggio sul cordolo dando gas dopo aver tagliato su di esso e vai di tecnica dello short-shift.

Ricorda di parzializzare con l’acceleratore sino a quando non sei completamente dritto.

Dopo l’uscita curva dribbla lo scollino/tombino pochissimo angolo volante a destra per poi riallinearti.

Qui si chiude il T1.

Curva 5: Mirabeau Alta

Eccoti in una delle zone più lente del Mondiale.

Si comincia con Mirabeau Alta, qui frena appena dopo il banner pubblicitario sopra la tua testa, ingresso in prima con un pizzico di trail-braking.

Porta più velocità in ingresso e sacrifica leggermente l’uscita in vista del Tornante della Vecchia Stazione.

Ciò non toglie che devi fare doppio short-shift per non avere una vettura troppo scorbutica quando dai gas, viste le marce bassissime.

Curva 6: Tornante della Vecchia Stazione

Detta anche come Loews, questa è la curva più lenta del Mondiale.

Un tornantino tortuosissimo di 180° in cui dovrai ruotare la vettura proprio di 180°.

Frena, vai un filino largo, non aggredire il micro-cordolo interno.

Passato il centro della curva, un pelo di gas e solo in uscita fai short-shift per tenere più stabile la monoposto, che sia pronta a raccordare la Mirabeau Bassa.

Curva 7-8: Mirabeau Bassa-Portier

Qui due operazioni da fare: coasting e tagliare con le gomme di destra sul cordolo.

Accelera leggermente solo quando hai tutte le ruote sull’asfalto.

Portier è una curva chiave anche perché ti immette nel Tunnel, la zona più veloce di questo circuito.

Dai un colpetto di freno, evita come la peste il cordolo e gas a centro curva, facendo short-shift e modulandolo.

Così potrai entrare a fionda nel mitico Tunnel.

Curva 10-11: Nouvelle Chicane

A Monaco non puoi mai rifiatare, nemmeno per un istante.

Chicane Del Porto, frena ai 100 in linea retta, ingresso in terza in transizione.

Precisione massima nel non prendere lo spigolo del guard-rail e aggredisci il cordolo interno passandoci con il fondo, restando attento ai tagli.

Gas, modulando, in uscita e lambendo ancora una volta i muretti.

Curva 12: Tabaccaio

Al Tabaccaio sii preciso e responsivo in inserimento.

Se sei troppo interno o ritardi eccessivamente l’ingresso è: muro.

Inserisci la vettura dopo i 50 scalando in quinta e sfiorando appena il freno, padroneggia il resto della curva con un’ottima velocità di percorrenza e uscita.

Curva 13-14: Louis Chiron

Chicane intitolata al primo ed unico monegasco ad andare a podio in questo circuito in F1.

Qui, nel dubbio, tieni giù!

Ma presta davvero attenzione in gara, soprattutto se monti una gomma più dura, hai pneumatici freddi o piova

Curva 15-16: Piscine

Qui occhio a non fare la fine di Verstappen e Leclerc.

Allargati leggermente, ingresso in quarta frenando per un pochino e dolcemente.

Orientati per fare la prima a destra come nell’immagine, facendo anche un attimo di transizione.

Dai subito gas per raccordare con ferocia il cambio di direzione in cui devi mangiarti a colazione, con il fondo, il cordolo e il dissuasore.

In quel momento molla per un istante il gas, altrimenti potresti schiantarti.

Curva 17: Rascasse

Eccoti ad una delle curve dal raggio più particolare del Pianeta.

Frena prima dell’ingresso della curva, allargandoti tutto e scalando sino alla seconda velocità.

Lascia perdere il primo punto di corda, ma stringi per il secondo apex, cercando di lambire il muretto interno e di non toccarlo.

Minimizza la transizione, short-shift e inizia a dare gas esattamente nel punto indicato dalla foto.

Curva 18-19: Anthony Noghes

Circuito straordinario che si chiude con la curva intitolata al fondatore del GP monegasco.

Occhio al punto di corda che è cieco, per cui alza il piede dal gas, stringi un pelo in ritardo e ancora una volta sfiora i guard-rail.

Aggancia la vettura con il gas in uscita dallo scollino e via verso l’Albert 1er, il rettilineo che chiude il giro qui a Monaco.

Bene Top Driver, dopo aver capito come affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui a Montecarlo.

Puoi dare un’occhiata al nostro video-tutorial su YouTube:

Al prossimo hot-lap e nel dubbio tieni giù!

A cura di Kevin Salerno

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