Ciao Top Driver!
“Il Vento Maestrale qui soffia forte”. Non a caso, il nome del rettilineo più lungo del circuito del quale parleremo oggi, il Paul Ricard, prende spunto proprio dal vento che infuria maggiormente da queste parti.
Situato a Le Castellet, in Provenza, questo tracciato è stato fortemente voluto dal Signor Paul Ricard per sponsorizzare la sua famosissima bevanda all’anice, il pastis.
Inaugurato nel 1970, questo circuito ha subito, negli anni, vari interventi che lo hanno portato ad avere ben 167 layout differenti.
Naturalmente ci interessa solo il disegno percorso dalle F1, il quale è lungo 5842m e comprende 15 curve, nelle quali è quasi sempre fondamentale il trail-braking.
Qui una delle chiavi è l’avere un anteriore molto preciso, che segue, che ti consenta di padroneggiare tutte le fasi di ingresso curva.
Ma le sfide non sono finite e in questo articolo le scoprirai tutte, curva dopo curva, su F1 22.
Due dei momenti più importanti della F1 in questo circuito…
1986, la scomparsa di Elio de Angelis
Il 14 maggio del 1986, al Paul Ricard, si tengono dei test privati.
C’è anche la Brabham, che deve lavorare sulla neonata BT55, una vettura rivoluzionaria denominata come “Sogliola” a causa del suo telaio basso e largo.
In pista è previsto Riccardo Patrese, ma il suo compagno di squadra Elio de Angelis gli chiede “in prestito” la monoposto per provare a risolvere dei problemi di feeling con la BT55 stessa.
Patrese acconsente ed Elio va in pista, ma la tragedia è dietro l’angolo.
Il romano sta per affrontare la velocissima chicane della Verrerie quando l’ala posteriore cede e il pilota esce di pista, iniziando una spaventosa serie di ribaltamenti.
Capottamenti al termine delle quali la Brabham si ferma in fiamme e il pilota è intrappolato nell’abitacolo.

Vista l’assenza di commissari lungo il circuito, a liberare Elio saranno i piloti dopo ben 7 minuti dal botto.
Trasportato in fin di vita all’ospedale di Marsiglia, morirà il giorno dopo l’incidente per asfissia provocata dal fumo uscente dalla sua monoposto.
Ancora oggi, De Angelis è ricordato come il Pilota Gentiluomo, che sapeva unire un’innata classe fuori dal circuito (dimostrata anche al pianoforte) con una grandissima velocità pura a bordo vettura.

2018, il grande ritorno della F1
Dopo 28 anni la F1 ritorna a Le Castellet, 10 anni dopo l’ultima edizione del GP di Francia a Magny-Cours.
Dall’ultima visita del 1990, la F1 trova un circuito profondamente rinnovato, soprattutto dal punto di vista delle famose vie di fuga, caratterizzate da un asfalto mischiato al tungsteno.
Una miscela che ha l’effetto di rendere molto più abrasiva la superficie del circuito, scoraggiando i piloti a non andare larghi.
E sempre le vie di fuga, in base al livello del mix asfalto-tungsteno presente, sono tagliate in due zone:
la zona blu, meno abrasiva;
la zona rossa, un’area Terminator per le gomme.

Vie di fuga insolite a parte, c’è grande interesse per una pista affrontata da ben pochi piloti, come Lance Stroll in F3 nel 2016.
La gara, a parte un contatto al via che mette fuori gli idoli locali e futuri compagni di squadra in Alpine Pierre Gasly ed Esteban Ocon, non regala particolari emozioni.
A vincere è Lewis Hamilton, autore di un weekend perfetto, al quale è mancato solo il giro veloce per completare l’hat trick.

Assente nel calendario 2023, non sappiamo ancora se questo circuito sarà presente nel futuro titolo F1.
Motivo per cui è giunta l’ora di godercelo e di andare subito in pista.
Ecco a te la guida al circuito del Paul Ricard su F1 22: continua a leggere quest’articolo per sapere come padroneggiare e dominare questo difficile circuito.
Curva 1-2: Verrerie

La Verrerie è un antipasto di quello che trovi al Paul Ricard, chicane molto veloci in cui devi entrare e uscire sparato.
Qui allargati sino a mettere quasi tutta la macchina nella banda d’asfalto tra i cordoli esterni, frena in trail-braking poco prima dei 50 metri ed entra in quinta sfruttando il cordolo interno.
Usa metà pista per impostare il cambio di direzione in cui devi telegrafare e sfruttare l’avvallamento per uscire al meglio.
Curva 3-4-5: Hotel-Camp

Sequenza di curve molto tecnica.
Entra in trail-braking in quinta portando tantissima velocità in ingresso, sfrutta la pista in uscita per raccordare il cambio di direzione.

Qui dai un alto colpo di freno in trail-braking, terza, cucito al cordolo interno per richiamare la 5.
Short-shift in uscita e gas, parzializzando molto.

Qui pela il freno, transizione in inserimento e modula il gas in uscita, sfrutta il tracciato per impostare la 6-7, che immette nel Mistral.
Uscendo da questa piega termini il T1.
Curva 6-7:

Qui sono importanti le velocità di percorrenza ed uscita, esci sfruttando tutta la pista in uscita per poi entrare nel Mistral.
Occhio al sottosterzo e al non prendere penalità.
Curva 8-9: Montreal

Se i piloti del GTWC si sparano full-gas tutti i 1800m del Mistral, in F1 è intervallato da una chicane atta a creare più opportunità di sorpasso, la Montreal.
Allargati di nuovo nello spazio tra i cordoli esterni, frena lì in trail-braking ed inserisci con ferocia la vettura in curva in quinta.
Sfrutta metà pista in uscita per raccordare il cambio di direzione, nel quale anche questa volta è importante uscire al meglio.

Qui dai un colpo di freno, quarta velocità e aggancia presto la vettura con il gas per avere una bella spinta tra la seconda parte del Mistral e Signes.
Al termine di questa curva finisce anche il T2.
Curva 10: Signes

Se un tempo in questa curva si appostavano fotografi per immortalare chi l’avrebbe fatta full-gas, ora farlo è un gioco da ragazzi.
Tieni giù e resta interno per rosicchiare metri utili per il lap-time.
Curva 11: Beausset

Una piega difficilissima, con doppio punto di corda.
In questa curva è importantissimo gestire a poco a poco la frenata nel mentre dai angolo volante.
Prima di tutto, entra sparato nel primo punto di corda e cerca di allargarti durante la frenata, dando meno pressione possibile.
A centro curva, rilascia il freno, quinta e dai quasi tutto il gas per buttarla giù anche alla seconda corda e uscire al meglio.
Sfrutta la pista in uscita per preparare la 12.
Curva 12: Bendor

Curva molto strana, in cui devi frenare tardissimo, in trail-braking, restando largo all’inizio
A centro curva attimo di transizione, inizia a spigolare e dare gas.
Curva 14: Lac

Anche qui entra sparato in trail-braking, quarta e stringi man mano verso il cordolo interno, restaci cucito per preparare al meglio l’ultima curva.
Fai un po’ di transizione, short-shift e non dare troppo gas.
Curva 15: Pont

Ingresso in terza, minimizza la transizione e aggancia la vettura con il gas appena arrivato alla corda per terminare al meglio questa tornata al Paul Ricard.

Bene Top Driver, dopo aver capito come affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui a Le Castellet.
Puoi dare un’occhiata al nostro video-tutorial su YouTube:
Al prossimo hot-lap e nel dubbio tieni giù!
A cura di Kevin Salerno