Ciao Top Driver!
“Guiderei flat-out tutto il tempo. Amo correre”. Questa è una delle frasi più celebri di Gilles Villeneuve, l’Aviatore, al quale è intitolata la pista di cui parleremo oggi: il Circuit Gilles Villeneuve di Montreal.
Un circuito dalla location ancora oggi molto particolare, cioè l’Isola Artificiale di Notre Dame, bagnata dal fiume San Lorenzo.
Disegnato da Roger Peart e inaugurato nel 1978 con l’unica vittoria dello stesso Gilles nel GP di casa, è stato poi profondamente rivisto nel 1988 assumendo la forma che conosciamo oggi.
In più sino al 2002 sono avvenuti altri piccoli interventi che hanno portato la lunghezza della pista a quella che conosciamo oggi: 4361m su cui si snodano 14 curve.
Parliamo di un tracciato semi-permanente dal disegno abbastanza caratteristico: a far la padrona sono le chicane e le S di medio-bassa velocità, quindi cerca di non avere sottosterzo e il giusto tempismo con volante e pedali.
Questo e tanto altro da scoprire, curva dopo curva, su F1 22.
Due dei momenti più importanti della F1 in questo circuito…
1981, l’ennesima prova di forza di Gilles.
Piove e la pista è bagnata.
Le monoposto sono tra le più scorbutiche, nervose ed estreme del Pianeta vista anche la loro aerodinamica ad “effetto suolo”.
Immaginati essere in Canada e guidare con l’ala piegata o senza, in queste condizioni.
Sembra impossibile, vero? Non per Gilles Villeneuve però, autore di una prova di forza da incorniciare.
L’Aviatore guida per alcuni giri con il muso in obliqua, incastrato sotto la vettura e che gli limita la visuale.
La stessa ala che, ad un certo punto, si stacca e senza la quale Gilles guida sino al traguardo.
Gestisce con maestria i capricci del V12 Turbocompresso montato sulla sua Ferrari 126CK per conquistare un miracoloso terzo posto tra le strade di casa.
Gilles Villeneuve, sempre un passo avanti in termini di follia, talento e spettacolarità.

1982, perde la vita Riccardo Paletti
Il circus F1 si presenta in Canada ancora scosso dalla scomparsa di Gilles Villeneuve a Zolder.
In griglia di partenza c’è anche Riccardo Paletti, pilota giovane e di buone speranze, alla sua terza qualificazione ad una gara in F1.
La gara parte, la Ferrari di Didier Pironi resta ferma nella sua piazzola e viene centrata proprio dall’italiano alla guida della Osella.
L’impatto e la decelerazione subita sono devastanti, ma i liquidi fuoriusciti scatenano un violento incendio che viene subito domato da piloti e marshall.
Il milanese viene estratto dopo 20 minuti dalle lamiere della sua monoposto, incosciente.
Il quadro clinico è gravissimo, in particolare per delle ferite alla zona del torace e le sostanze tossiche inalate a causa del fumo.
Condizioni troppo gravi, a causa delle quali purtroppo Paletti non riesce a sopravvivere e spira a soli 23 anni qualche ora dopo l’orribile tamponamento.

Adesso è suonata la campanella, vuol dire che è ora di andare in pista!
Ecco a te la guida al circuito di Montreal su F1 22: continua a leggere quest’articolo per scoprire i segreti di questo magnifico e storico circuito.
Curva 1-2: Senna

Prima sequenza di curve e primo punto di sorpasso.
Frena inizialmente in linea retta prendendo come riferimento la banda d’asfalto, poi trail-braking inserendo la vettura in terza e portando tanta velocità in ingresso, tagliando il cordolo interno.
Sfrutta la pista per avere una grande traiettoria di raccordo per il cambio di direzione, dando un filo di gas in uscita.

Qui dai un colpetto di freno, seconda, anticipa la corda facendo un pelo di transizione, short-shift e aggancia la vettura con il gas per uscire al meglio.
Occhio alla lieve pendenza che può farti scomporre il retrotreno in trazione, sii bravo quindi con la modulazione del gas.
Curva 3-4:

Questa chicane veloce in discesa non è da sottovalutare.
Anticipa il punto di frenata ai 75 e vai in transizione ancor prima di tagliare il cordolo interno.
Ingresso in quinta e subito gas al primo apex, mangiati anche il secondo e via a sfiorare il muretto in uscita.
Abbi un gran tempismo e occhio ai tagli!
N.B: Al termine di questo tratto si chiude il T1.
Curva 6-7: Pont de la Concorde

Altra S, la normalità qui a Montreal.
Allargati tutto in ingresso, frena appena dopo i 100, dentro alla corda in terza facendo quasi 0 transizione e gas, modulandolo anche per tutto il cambio di direzione.

Qui è facilissimo scomporre la monoposto, per cui cerca anche di lavorare sul grip meccanico per favorire l’uscita.
Curva 8-9:

Frena all’inizio del ponte, ingresso in quinta tagliando sul primo cordolo (ma non troppo) con quasi metà gas aperto.
Al cambio di direzione telegrafa nel mentre sfrutti l’apex e ed esci sfruttando tutta la pista in uscita.
Questa S mette la parola fine al T2.
Curva 10: Epingle

Eccoti al mitico tornantino canadese, una curva che può avere varie interpretazioni.
La migliore in modalità hot-lap, però, è questa:
Frenata approssimativamente ai 70 in linea retta, ingresso in terza velocità, spigola e aggancia la vettura con il gas per uscire sparato nel lungo rettilineo del Casinò.
Fai sfogare la vettura in uscita verso l’esterno, sfruttando ogni centimetro di pista utile.
Curva 13-14: Muro dei Campioni

La chicane più famosa del circuito, quella che ha fatto “strage” di campionissimi come Michael Schumacher, Jacques Villeneuve e Sebastian Vettel.
Ultima chicane di questo particolare circuito, frena ai 75 in linea retta.
Quinta facendo appena trail-braking, subito gas nel mentre tagli sui cordoli, e bilanci la velocità in ingresso con quella in uscita.
Sfiora i muretti e stai attento ai tagli per poi lanciarti come un missile verso il traguardo a Montreal.

Bene Top Driver, dopo aver capito come affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui a Montreal.
Puoi dare un’occhiata al nostro video-tutorial su YouTube:
Al prossimo hot-lap e nel dubbio tieni giù!
A cura di Kevin Salerno