F1 22 Guida Al Circuito: Austin

Ciao Top Driver!

“Se hai paura di sbagliare, non avrai mai successo. Devi sfruttare ogni occasione”. Frase di Mario Andretti, iconico pilota italo-americano a cui è stata intitolata l’ultima curva del circuito di cui parleremo oggi, il COTA (Circuit of the Americas).

Composta da 20 curve che sorgono su 5513m totali, è una pista tra le più tecniche e complete dell’intero Mondiale.

Snake, curve con più punti di corda, allunghi “infiniti”, tratti misti. C’è davvero tutto in questa bellissima pista che scopriremo, curva dopo curva, su F1 22.

Qualche informazione storica…

18 Novembre 2012: La F1 torna a correre sotto la bandiera a stelle e strisce dopo Indy 2007 e lo fa nel neonato circuito di Austin, in Texas.

Il circuito è stato disegnato da Hermann Tilke, avvalendosi anche della collaborazione di Kevin Schwantz, campione 1993 della classe 500 del Motomondiale.

In più hanno contribuito alla nascita del COTA, questa volta dal punto di vista economico, Red McCombs (al quale è dedicata curva 1) e Bobby Epstein, due famosi imprenditori texani.

La prima gara è un successo in termini di pubblico. Oltre 110.000 spettatori accompagnano Lewis Hamilton all’ultima vittoria in McLaren prima del suo passaggio alla Mercedes.

Inoltre la Red Bull conquista con una gara d’anticipo il Mondiale Costruttori, il terzo consecutivo per il team anglo-austriaco.

Siccome il COTA sarà sempre collocato nella parte finale di stagione, questo non sarà l’unico titolo assegnato in questo circuito.

Lo confermeranno il terzo e il sesto titolo dello stesso Sir Lewis nel 2015 e nel 2019, il quarto costruttori Mercedes nel 2017 e il quinto costruttori Red Bull nel 2022.

E con 440.000 spettatori totali nel GP del 2022, nonché un contratto sino al 2026, siamo sicuri che verranno scritte altre pagine di F1 al COTA.

Ma ora tocca a te farti acclamare dalla folla, quella virtuale!

Ecco a te la guida al Circuit of the Americas su F1 22: continua a leggere quest’articolo per scoprire come padroneggiare e dominare questo bellissimo e difficile circuito.

Curva 1: Big Red

Curva unica nel Mondiale, con punto di corda cieco ed un dislivello di ben 27 metri.

In più la superficie del tracciato si restringe di ben 12 metri tra l’ingresso e l’uscita di curva.

Frena quando sei di fianco al segnalatore di bandiera e vai in trail-braking quando passi la macchia sul guard-rail di destra.

Terza velocità, aggancia la vettura con il gas e fai short-shift un istante prima del cordolo interno, da pelare per non destabilizzare la monoposto.

Sfrutta la pista in uscita per raccordare curva 2, da fare in piena e cucito al cordolo interno minimizzando i metri, e lo Snake.

Curva 3-4-5-6-7-8-9: Snake

E’ arrivato il temibile Snake statunitense, uno dei più veloci del Mondiale.

Il tempismo nell’inserire la monoposto, nel saper quando dare e rilasciare gas, le marce e angolo volante è solo una delle chiavi per essere inarrestabili in questo Snake.

Lavora di mono-traiettoria e abbi il massimo della concentrazione.

Nelle prime tre pieghe dello Snake taglia i cordoli solo con le gomme interne per non farti annullare il giro, resta flat-out e pensa sempre a “cosa venga dopo”.

A curva 6 vai sulla prima corda, scala una marcia, togli il piede dal gas dandolo a centro curva per prendere anche il secondo apex.

Resta cucito anche per l’uscita sul cordolo interno. Questo in virtù di una miglior linea di raccordo per la 7.

Difficilmente potrai accorgertene, ma qui si chiude il T1.

Qui fai coasting e vai in transizione sino a quando le gomme di sinistra non passano sul cordolo interno.

Qui scala un’altra marcia, sfiora il freno e resta cucito sul cordolo interno.

Gas, parzializzando, in uscita e via verso la fine dello Snake.

Un po’ di telegrafo per non perdere la vettura, cosa molto facile per via dei repentini cambi di pendenza.

Vai giù in picchiata in direzione di curva 11.

Curva 11:

Curva a gomito che presenta, anch’essa, una rapida variazione di larghezza.

La cosa importante alla 11 è privilegiare l’uscita dato che segue il più lungo rettilineo di questo circuito (1km).

Stacca più o meno agli 80, ingresso in terza accompagnando la vettura con il freno pinzato sino alla corda.

Traziona in modo pulito ed efficiente per essere un missile nel dritto nel quale, tra l’altro, puoi spalancare l’ala mobile.

Curva 12:

Curva molto simile alla 11, ma con approccio differente.

A questa non segue un lungo dritto, ma un cortissimo allaccio per un lento misto.

Frena dopo i 100, porta più velocità d’ingresso e anticipa la corda.

Terza marcia, modula il gas sfruttando tutta la pista in uscita e via con l’impostazione della 13.

In uscita da questa curva si chiude il T2.

Curva 13-14-15-16:

Non esagerare nell’allargarti per l’ingresso. Frena dolcemente tutto in trail-braking, ingresso in quarta.

Sfrutta il leggero banking per l’uscita e gas al 50%.

Allargati per metà pista in uscita in modo tale da raccordare il resto del misto.

Alla 15 allargati per un 3/4 di asfalto, frena, modulando, per la 16, terza e spigola per trazionare al meglio.

Sfrutta il banking per poter dar gas addirittura un attimo prima del punto di corda.

Puoi anche telegrafare in uscita per stabilizzare il retrotreno.

Curva 17-18:

Curva meravigliosa con quattro punti di corda che ricorda la 8 di Istanbul.

Resta interno, tieni giù e fai meno angolo volante possibile.

Prova a prendere il secondo e l’ultimo punto di corda per essere magistrale.

Curva 19:

Alla 19 occhio a non andare largo o dare gas troppo presto per sprecare quanto fatto di buono in questo giro

Allargati tantissimo in ingresso mettendo mezza macchina oltre la riga bianca, scala una marcia dando un pizzico di freno.

Evita come la peste il cordolo interno, minimizza la transizione e gas mettendo due ruote oltre il cordolo esterno in uscita.

Curva 20: Mario Andretti

Ultima curva che proprio da quest’anno porta il nome del campione F1 1978, Mario Andretti, l’Italiano d’America.

Tra l’altro Andretti inaugurò Austin facendo dei giri dimostrativi in questo circuito a bordo di alcune vetture, tra cui la Lotus 79 ad effetto suolo con cui vinse il titolo.

Tornate replicate quest’anno, ma a bordo della McLaren MP4-28 del 2013 e alla veneranda età di 82 anni! Mitico Piedone!

Tornando a noi: in questa curva da non sottovalutare prendi come riferimento per la frenata il segnalatore di bandiera, entra in quarta e dai gas alla corda per chiudere al meglio questo giro al COTA.

Bene Top Driver, dopo aver capito come affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui ad Austin.

Puoi dare un’occhiata al nostro video-tutorial su YouTube:

Al prossimo hot-lap e nel dubbio tieni giù!

A cura di Kevin Salerno

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