Ciao Top Driver!
Nell’articolo di oggi parleremo dell’importanza e delle funzioni degli alettoni di una Formula 1 e di come questi si inseriscano all’interno dell’economia di un setup.
Come saprai, le vetture di Formula 1 generano tantissimo carico aerodinamico proprio grazie alle appendici aerodinamiche ed al fondo piatto. Oggi ci concentreremo proprio sugli alettoni e vedrai da te quanto sia importante scegliere la giusta configurazione in relazione al circuito in cui devi gareggiare!
Siamo in Spagna, sul sempre difficile e meraviglioso circuito di Catalunya. In un primo tentativo gireremo con ala anteriore settata su 5 e quella posteriore su 6. È un carico alare medio, che ci garantisce una buona tenuta di curva ed un’altrettanta buona velocità di punta: chiudiamo il giro in 1.17.986.
Nel secondo test, aumentiamo decisamente le ali, passando ad 8 per l’ala anteriore e 10 per quella posteriore. Sacrifichiamo quindi una parte della velocità di punta per avere più carico aerodinamico nel tratto misto. Il cronometro stavolta si ferma sull’1.17.381.
Ben sei decimi di differenza Top Driver! È chiaro che, nonostante il lungo rettilineo principale, la conformazione della pista è tale da preferire un approccio più carico per essere veloci nel tratto guidato. Ma andiamo a capire cosa è successo con l’aiuto della telemetria.

Iniziamo da una veloce comparazione sulla velocità di punta:

Alla fine del rettilineo, con il setup più scarico, raggiungi i 323 km\h, mentre con quello più carico arrivi a 319 km\h (rettangolo viola a destra). Quattro chilometri orari sono tanti, specie qui in Spagna, dove in pratica si può sorpassare solo sul rettilineo. Tanti, ma non tantissimi se consideri la grande differenza di carico alare.
In questo punto di massima velocità, il setup con ali più aggressive genera 7227 punti di carico all’anteriore e 2850 al posteriore, mentre quello scarico rispettivamente 6710 e 2520. (rettangolo rosso a destra)
Guarda adesso questa veloce panoramica sui due giri:

Vedi come il delta (ovvero la differenza del tempo tra i due giri) inizialmente sia favorevole al giro in cui sei più scarico (la freccia viola scende verso il basso)? Perché? Perché il primo settore in pratica è il lunghissimo rettilineo e poi curva 1-2-3. Per cui grazie alla maggiore velocità di punta, hai guadagnato un decimo, ma come puoi vedere all’uscita di curva 3 hai già perso tutto il vantaggio e, anzi, cominci ad accumulare sempre più ritardo visto che inizia il tratto guidato dove c’è bisogno di tanto carico aerodinamico.

Curva 3, la più famigerata di tutto il circuito, da fare in pieno. In pieno se hai il giusto carico aerodinamico Top Driver! Ecco cosa succede ad affrontare questa velocissima piega a destra in salita con le due differenti configurazioni.
Come tu stesso puoi vedere, con poco carico aerodinamico non riesci a restare full gas e devi alzare il piede dall’acceleratore per rimanere in pista. Controlla ora la telemetria:

Al punto 1 guarda quanti più G laterali riesci a produrre in accelerazione a metà curva. Anche il carico generato è nettamente più alto (rettangolo viola a destra), mentre al punto 2 vedi come i G longitudinali (quelli riferiti ad accelerazione e frenata) vadano a picco quando hai dovuto alzare il piede.
Anche in uscita da Curva 3 la situazione è molto simile.

Guarda che differenza di valori sia in velocità che in G laterali e carico aerodinamico nei consueti box sulla destra.

Anche affrontare Curva 9 il più veloci possibile è fondamentale per segnare un buon laptime. Vediamo come si è comportata qui la tua monoposto.
Come per Curva 3, hai nuovamente dovuto alzare il piede per non finire sulla ghiaia e volare sulle barriere. Qui oltre ad una traiettoria impeccabile, è fondamentale avere tanto carico che incolli la vettura al suolo.
La telemetria è eloquente in merito.

A metà curva porti tanti G laterali in più generando molto più carico aerodinamico (box a destra rosso e giallo) con il setup con ali più cariche.
Ed in uscita caro Top Driver, hai fatto la differenza!

Full gas (rettangolo giallo a destra), quasi 10 KM\H in più (rettangolo viola a destra) e l’immancabile carico aerodinamico in più che ti ha permesso di essere velocissimo! Guarda anche nell’ovale rosso al centro i G longitudinali.
Con il setup più carico hai potuto riaccelerare e portarti full gas fino a Curva 10, mentre con il setup più scarico hai dovuto tenere il gas parzializzato perdendo decimi preziosi.
Ed ora un’ultima comparazione sui G prodotti nei due giri, questo indice è la cartina tornasole della qualità e della velocità del tuo giro. Più G prodotti vuol dire più velocità in curva e quindi tempi più bassi. Se nelle curve lente ed in accelerazione i valori si equivalgono, è in frenata e nelle curve ad alta velocità che il carico in più è risultato essere la carta vincente.

Capisci ora quanto importante sia scegliere il giusto profilo delle ali in relazione alla conformazione della pista in cui ti trovi?
Studia sempre il tracciato prima di iniziare a modificare un setup, cerca di capire quale predominanza di curve ci siano, veloci, lente, quanto lunghi siano i rettilinei. Una volta che avrai tutte le informazioni necessarie, sarai in grado di scegliere il giusto carico alare!
Infine caro Top Driver, se vuoi migliorare ed approfondire le tue conoscenze sui setup su F1, ti consigliamo di non indugiare oltre e di farti un giro sul nostro canale YouTube, dove troverai centinaia di materiali gratuiti a tua disposizione per migliorare su F1.
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A presto e nel dubbio tieni giù!
A cura di Kevin Salerno