Ciao Top Driver!
“Il vento maestrale soffia forte qui sul Paul Ricard”. Rettilineo del Mistral a parte, il circuito del Paul Ricard è temuto come un vero e proprio vento maestrale che nella regione in cui è situato il circuito, la Provenza, è ben noto.
Una pista che comprende 167 configurazioni differenti, ma ovviamente ci interessa esclusivamente il layout della Formula 1 che racchiude il meglio di questo splendido complesso.
5842m, 15 curve in cui è fondamentale saper padroneggiare le tecniche di guida, in particolar modo il trail-braking. Saper integrare bene freno e angolo volante qui può permetterti di fare la differenza.
Questo è solo il primo dei tanti segreti da conoscere per dominare, curva dopo curva, l’interessante circuito francese su F1 2021.
Qualche informazione storica…
E’ doveroso prima di parlare del circuito del Paul Ricard fare un passo indietro al 1906.
27 giugno 1906: Su un circuito lungo ben 103 km ricavato sulle strade di Le Mans, prese il via il primo Gran Premio della storia delle corse automobilistiche, il Gran Premio di Francia. A vincerla fu il pilota ungherese Ferenc Szisz su Renault.
Tutto ciò ha dato vita alla 24 ore di Le Mans, ai futuri GP nazionali, alla fondazione dei vari club sportivi dedicati alle corse, la Formula 1 e di tutto il mondo dell’automobilismo che oggi amiamo profondamente.
Ora, però, riagganciamoci al 1970, quando l’inventore del pastis (una bevanda alcolica all’anice) che corrisponde al nome di Paul Ricard, decise di costruire un circuito a Le Castellet che avrebbe preso proprio il suo nome.
Il motivo per il quale lo fece è dovuto alla sua volontà di sponsorizzare la sua bevanda nel mondo, usando il motorsport (la Formula 1 in particolare) come vetrina.
Il circuito è stato subito riconosciuto come uno dei più sicuri al mondo, motivo per il quale è diventato, in alternanza con Digione, la sede del GP di Francia di F1.
Anche se non si può non menzionare quanto accaduto il 14 maggio 1986:
Elio de Angelis, un incredibile prospetto dell’automobilismo italiano, perse la vita a causa di un orribile incidente durante una sessione di test alla guida della sua Brabham BT55.
La sua monoposto, a causa della rottura dell’ala posteriore, uscì di pista ad altissima velocità cappottandosi più volte per poi prendere fuoco.
Il Gentiluomo non verrà estratto dai rottami della sua vettura dai commissari, bensì dagli altri piloti presenti a quel test in quanto in quella sessione di prove non ufficiali, non era presente un alto numero di commissari.
Un’inadeguatezza gravissima che è costata la vita di una grandissima persona oltre che un grande pilota.
Dal 1970 ad oggi il layout F1 non ha subito particolari modifiche, ma le vie di fuga sì. Queste ultime sono tra le più particolari al mondo in quanto presentano delle cosiddette zone blu e zone rosse.
Le zone blu corrispondono ad una normale via di fuga in asfalto, ma le zone rosse, invece, ad una via di fuga con una miscela di asfalto e tungsteno che fungono da demolitori di pneumatici a causa dell’elevatissimo grip generato.
Adesso genera anche tu, Top Driver, tanto calore. E’ ora di andare in pista! Ecco a te la guida al circuito del Paul Ricard su F1 2021: continua a leggere quest’articolo per scoprire i segreti di questo bellissimo circuito.
Curva 1-2: Verrerie

S molto veloce in cui è fondamentale portare tanta velocità in ingresso per effettuare al meglio il cambio di direzione.
Allargati tantissimo per frenare dopo la banda d’asfalto, scala sino in quinta e aiutati con il trail braking portando molta velocità in ingresso.
Così facendo ne beneficerai al cambio di direzione sfruttando anche gli avvallamenti.
Curva 3-4-5: Hotel-Camp

Sequenza molto sottovalutata in cui devi essere bravissimo nel gestire pedali e sterzo.
Alla prima a destra entra in quinta in trail braking, aggredisci gli apici e prepara il cambio di direzione, terza e resta incollato al cordolo interno in modo tale da avere una vettura pronta alla seguente curva a 90° verso destra.

Alla Camp non esagerare in fase di uscita con il gas. Abbi una vettura quanto più stabile possibile in vista dell’immediato richiamo a destra.
Curva 6-7

Una curva molto difficile che va eseguita al meglio dato che il prossimo tratto della pista è il lunghissimo rettilineo del Mistral.
Falla in quinta velocità, non premere il pedale del freno ma alza leggermente il pedale del gas e sii attento al sovrasterzo in uscita.

La porta d’accesso al rettilineo del Mistral, affrontala in pieno con poco angolo volante aiutandoti con il leggero banking in percorrenza.
Curva 8-9: Chicane Nord

Questa chicane è stata introdotta principalmente per aumentare i sorpassi, ma fino al 1999 tutti i piloti percorrevano interamente gli oltre 2km del Mistral arrivando a Signes a velocità folli.
Allargati mantenendo solo due gomme prima della riga bianca. Frena dopo la banda d’asfalto, entra in quarta portando tanta velocità nella prima a sinistra per favorire il richiamo a destra in cui dovrai uscire forte in vista di Signes.
Curva 10: Signes

Unico obiettivo: perdi meno velocità possibile dando meno angolo volante possibile.
E pensare che un tempo questa curva era tra le più temute al mondo vista l’aerodinamica delle monoposto del passato e vista la velocità in cui si usciva dal Mistral…
Curva 11: Beausset

La Beausset è sicuramente una delle curve più impegnative dell’intero Mondiale.
Entra in sesta velocità al primo punto di corda, poi da qui sii dolcissimo con il cambio e con il pedale del freno accompagnandoti con quasi 90° di angolo sterzo.

Al secondo punto di corda parzializza moltissimo con il gas e sfrutta il leggero banking.
Curva 12: Bendor

Altro tornante, allargati tantissimo in ingresso per poi frenare e scalare nuovamente in maniera modulare.
Stringi durante la percorrenza in maniera tale da sfiorare il cordolo interno quando la curva si fa più “spigolosa”.
In uscita occhio a non perdere la vettura, aiutati facendo shortshift.
Curva 14-15: Tour-Pont

Ultima S: alla lunga piega a sinistra allargati nuovamente portando tantissima velocità in ingresso.
In percorrenza cerca di restare radente al cordolo interno aiutandoti anche con il freno in modo tale da preparare al meglio l’ultima curva e chiudere il giro.

Bene Top Driver, dopo aver capito che la modularità è una delle parole chiave per affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui al Paul Ricard.
Puoi dare un’occhiata al nostro video tutorial su YouTube:
A presto e nel dubbio tieni giù!
A cura di Kevin Salerno