F1 23 Videoanalisi – Spa | Daniele Haddad

Ciao Top Driver!

Benvenuto in un nuovo articolo del blog realizzato in collaborazione con il Pilota Esports e Coach ADT Daniele Haddad.

Oggi ti mostriamo nel pratico come si svolge una nostra Videoanalisi.

Scoprirai cosa sia, come avvenga e soprattutto i consigli del Coach per migliorare l'esecuzione delle traiettorie durante il giro.

Per quest'esempio, ci troviamo in Belgio, sul mitico circuito di Spa-Francorchamps, l'Università della Formula 1.

Impara ad affrontare ai raggi X questa pietra miliare del motorsport.

Bando alle ciance e iniziamo subito!

Curva 1: La Source

Si confronta: un giro di Daniele Haddad, sulla sinistra, e un giro di un nostro Pilota (Maurizio) sulla destra.

La videoanalisi è uno strumento potente che consiste proprio nell'analisi di un hot-lap di un nostro Pilota da parte di un Coach.

La sfida di oggi sarà cercare di apprendere il più possibile dagli errori di un Pilota.

Cerca di capire se li commetti anche tu e andare ad applicare le soluzioni fornite.

Subito notiamo che Maurizio manca, seppur di poco, l'apex.

Un peccato in quanto aveva eseguito un'ottima fase di frenata: punto di staccata corretto ai 100m, buona profondità di linea, molto bene durante la fase di trail-braking.

Non male nemmeno il suo aggancio del gas, seppur poco aggressivo (colpa del lungo precedente).

La sua velocità in curva è di 81 km/h.

Daniele è più estremo, mantiene una linea dritta nella fase di frenata iniziale.

Si mantiene radente all'erba sino ai 50 metri per poi iniziare la manovra di inserimento, più tardi rispetto a Maurizio.

Fa rallentare la monoposto più di Maurizio per avere più velocità in uscita, 75 km/h per Daniele contro gli 81 km/h citati in precedenza.

Primo colpo di gas per Daniele subito al 40%.

Maurizio, in questa fase cruciale, è più lento.

Daniele raggiunge prima il full-gas e raggiunge, in uscita, 103 km/h contro i 97 km/h di Maurizio che ha faticato tanto.

Maurizio deve migliorare la rotazione della vettura con il freno in entrata curva.

Curva 2-3-4: Eau Rouge - Raidillon

Maurizio avrebbe potuto tagliare di più il cordolo sulla sinistra per fare meno metri e avere più velocità.

Daniele, in questo punto, raggiunge i 305 km/h.

Maurizio 301 km/h.

Non ci dovrebbe essere tutta questa differenza in termini di velocità.

Se esiste, vuol dire che si sia utilizzato troppo angolo sterzo.

Maurizio deve essere più delicato, tenendo il volante il più dritto possibile in curve da effettuare in piena.

Curva 5-6-7: Les Combes - Malmedy

Maurizio apre abbastanza bene la linea.

Corrette, da parte sua, sono anche la frenata al 100% e la successiva fase di rilascio.

Unica nota dolente: avrebbe potuto aggredire di più la curva, il cordolo interno.

Daniele si aggancia a questo cordolo, portando un filo meno velocità di Maurizio in modo da ottimizzare l'accelerazione e il richiamo a sinistra.

Di fatti, Daniele può permettersi il lusso di tagliare di più il cordolo interno e raggiungere prima il full-gas.

Maurizio ci arriva più tardi, effettuando anche un po' di tecnica del telegrafo.

Maurizio, in questa fase, arriva molto più tardi in piena rispetto a Daniele, effettuando anche un po' di "telegrafo".

Nella successiva contro curva a destra, Daniele è più stretto.

Per cui, può disegnare una linea più aggressiva e "divorare" il cordolo interno.

190 km/h per Daniele contro i 174 km/h di Maurizio, che fa fatica a causa di una cattiva interpretazione della sequenza.

Quando arriva in piena, Maurizio è a 211 km/h contro i 220 km/h di Daniele.

Altri 9 km/h persi, c'è tanto da migliorare sulla traiettoria e sulla velocità con la quale andare sul gas.

Curva 8: Bruxelles

Nel tornante di Bruxelles, Maurizio non è aggressivo in ingresso.

Daniele pizzica il cordolo interno con il fine di avere sempre meno angolo sterzo.

Tuttavia, Maurizio è stato bravo con il rilascio del freno e in percorrenza curva.

L'utilizzo delle marce è identico: terza-quarta.

Daniele è un filo più aggressivo sul gas, ma la linea in uscita è similare.

Il cordolo in approccio della curva successiva è inclinato, ma serve per impostare al meglio la No Name stessa.

Si deve scendere con particolare delicatezza da qui, onde evitare guai.

Ora, passiamo proprio all'analisi della No Name.

Curva 9: No Name

Daniele apre di più la linea al fine di frenare il meno possibile (solo il 20% di pedale spalancato).

Maurizio stacca di più.

La velocità in ingresso è la stessa, ma la fatica nell'arrivare full-gas è più grande.

Maurizio ha aperto una linea poco incisiva e questo lo ha penalizzato.

Alla fine del cordolo esterno, Daniele ha guadagnato altri 5 km/h.

Curva 10-11: Pouhon

Maurizio apre bene la linea.

Il problema è che frena e in questa curva, in prova a tempo, non si deve frenare.

In curva, porta 278 km/h contro i 282 km/h di Daniele che non pigia il freno.

Per il resto, la traiettoria è molto buona, similare a quella di Daniele.

Curva 12-13: Campus

Nella prima a destra, Maurizio apre molto bene la linea, sebbene non aggredisca a sufficienza il cordolo interno.

Se avesse sfruttato il cosiddetto "marciapiede", sarebbe potuto andare full-gas prima del richiamo.

Daniele ci riesce: è più aggressivo e preciso.

Nel richiamo, come testimoniato dall'immagine, Maurizio, forse per paura di girarsi, non tocca il cordolo.

In effetti, avrebbe potuto farlo portando poco angolo sterzo.

Aiuta a girare e ad uscire a bomba.

In percorrenza, Daniele arriva a 212 km/h, Maurizio 203 km/h.

I soliti km/h che Maurizio perde un po' ovunque.

Daniele si prende più pista in esterno, è più incisivo con il gas ed è in una posizione ottimale per affrontare Stavelot al meglio.

Stavelot è una curva cruciale in uscita in quanto, dopo essa, c'è il lunghissimo rettilineo di Blanchimont.

Curva 14: Stavelot

Maurizio è stato bravo in frenata e in percorrenza, portando 166 km/h.

In uscita, avrebbe potuto sfruttare leggermente di più la pista (da notare la differenza con Daniele nella foto sovrastante).

L'antenna di Daniele è quasi corrispondente alla fine del cordolo.

Quella di Maurizio, invece, all'inizio dello stesso.

Per cui, Daniele si prende più velocità in uscita: 195 km/h contro i 190 km/h di Maurizio.

Un peccato, visto l'ottimo ingresso curva del pilota dell'Academy.

Curva 18-19: Bus Stop

Prima di entrare nel vivo dell'ultima chicane, segnaliamo un errorino di Maurizio a Blanchimont.

Maurizio, come ad Eau Rouge - Raidillon, ha portato troppo angolo volante, perdendo così 3 km/h nei confronti di Daniele.

In un ambiente così competitivo come quello di F1 23, ogni millesimo è fondamentale e non va lasciato al caso.

Detto questo, Bus Stop: ingresso molto "safe" di Maurizio, il quale entra in seconda.

Ingresso in terza, invece, per Daniele, a 90 km/h contro gli 85 km/h di Maurizio.

Daniele decelera meno con il freno motore per poi innestare la seconda nel richiamo a sinistra, utilizzando, poi, un pizzico di freno per direzionare il veicolo.

Qui, Maurizio è più confusionario.

Acceleratore-freno, acceleratore-freno, spostamenti di peso continui che rendono instabile la monoposto.

Per questo, Maurizio fa più fatica nell'andare sul gas e nell'avere una linea più aggressiva.

In piena, Maurizio va più tardi di Daniele, portando 139 km/h contro i 147 km/h dello stesso pilota Esports.

Il giro di Daniele si chiude in 1:40:3, mentre quello di Maurizio 1:41:7.

In sostanza, il giro di Maurizio è stato buono, così come l'uso del trail-braking.

Tuttavia, ci sono delle cose da migliorare.

Cosa deve migliorare Maurizio

  • Le linee da disegnare nelle curve in sequenza
  • L'aggancio del gas: troppo timoroso e parsimonioso
  • L'uso dell'angolo volante: eccessivo in alcune curve, come Raidillon e Blanchimont.

Puoi guardare questa video-analisi anche sul nostro canale YouTube:

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Quindi, non abbiamo nulla da nascondere: o ti facciamo abbassare i tempi…o ti facciamo abbassare i tempi lo stesso!

Un saluto e nel dubbio tieni giù!

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