F1 22 Guida Al Circuito: Austria

Ciao Top Driver!

“Meglio venirci ansante, roseo, molle di sudor, come una gioconda corsa di gara per salire un colle”. Se il poeta Giovanni Pascoli avesse vissuto ai nostri tempi, siamo sicuri che avrebbe scritto questi versi riferendosi proprio alla pista della quale parleremo oggi, il Red Bull Ring.

Inaugurato nel 1969 per sostituire il circuito aeroportuale di Zeltweg e completamente rivisto nel 1996 da Hermann Tilke, oggi è lungo 4318m e comprende 10 curve.

Completamente sostituite sono state, invece, le aree del paddock tra il 2008 e il 2014, quando il circuito è entrato nel mondo Red Bull assumendo la denominazione che oggi conosciamo tutti.

Tracciato breve, ma intenso. E’ stop and go, ma anche molto tecnico e vede la presenza di curve in pendenza o in successione. Inoltre, ricercare un buon bilanciamento qui non è mai facile.

Tuttavia, è innegabile che quando si gira a Spielberg, non ci si stanca mai!

Per cui, arriviamo in Stiria per farti scoprire tutti i segreti del Red Bull Ring, curva per curva, su F1 22.

Due dei momenti più famosi della F1 in questo circuito:

1985, il capottamento di Andrea de Cesaris

Corre l’anno 1985 quando il pilota romano si rende protagonista di uno degli incidenti più spettacolari e famosi della storia della F1.

Al 12° giro del Gp D’Austria, la Ligier di De Cesaris finisce sull’erba (bagnata) a causa di un grave errore di guida.

Da lì, la monoposto diventa incontrollabile, incontra un terrapieno e inizia una serie impressionante di piroette per aria, terminando la sua corsa sulle quattro ruote.

Ligier distrutta, ma l’italiano, spesso contestato per i suoi tanti errori, ne esce incolume!

Per la cronaca la gara è stata dominata dal Professore Alain Prost, in piena lotta per il Mondiale (che vincerà per la prima volta), contro il compianto Michele Alboreto.

Lo stesso pilota francese, tra l’altro, si è reso protagonista la domenica mattina, durante il warm-up, del primo ribaltamento della giornata a causa di un problema all’acceleratore uscendo dalla sua McLaren senza conseguenze, ma a testa in giù.

Quella stessa monoposto sarà riparata in tempo per la gara permettendo al Professore di stravincere, anche se con un bilanciamento rovinato.

Infine, in quello stesso weekend di gara, è accaduta anche un’altra cosa:

Niki Lauda ha annunciato, davanti al suo pubblico di casa, il ritiro dalle corse al termine della stagione per dedicarsi alla sua famiglia e alla sua compagnia aerea.

Si ritira una leggenda che si è portata a casa 25 vittorie, 54 podi e tre titoli mondiali. Ma come ben saprai, Niki non è stato solo questi numeri…

2022, la magia di Charles Leclerc

Non potevamo non accennare all’ennesimo capolavoro del fuoriclasse monegasco:

Quest’anno la dea bendata gli si sta abbattendo contro come non mai, nonostante una Ferrari F1-75 davvero competitiva.

E il Gran Premio d’Austria non è l’eccezione alla regola.

Mentre il ferrarista amministrava il suo vantaggio di circa 4 secondi su Max Verstappen, ecco che si verifica, a circa 10 giri dal termine, un guasto all’acceleratore.

Quest’ultimo resta aperto anche in rilascio, creando enormi problemi al monegasco che si ripercuotono anche al cambio.

Nelle curve lente, infatti, diventa un’odissea riuscire a buttar dentro la monoposto e farla scorrere, per cui Charles deve ricorrere al suo incredibile talento per restare davanti all’olandese.

E lo batte. Anche se stremato, infatti, Charles riesce a chiudere la gara in testa con un vantaggio di oltre un secondo sull’olandese, completando un incredibile capolavoro di guida, talento e di mentalità.

Ora, però, sei pronto ad andare in pista?

Ecco a te la guida al circuito di Spielberg su F1 22: continua a leggere quest’articolo per scoprire i segreti di questo magnifico e frenetico circuito.

Curva 1: Lauda

Da qui 60 metri di salita verso il punto più alto del tracciato, curva 3.

Leggermente rivista su F1 22, la Lauda si presenta sempre come una curva poco semplice soprattutto per quanto riguarda il discorso dei track limits.

In gara, questo non è il punto più indicato per i sorpassi, anche perché seguono immediatamente delle lunghe zone DRS.

Puoi frenare tardi, aiutato dalla pendenza. Stacca in linea retta prima del cartello dei 50 metri, inserisci la vettura in quinta con poco trail-braking portando meno velocità in ingresso per favorire l’uscita.

Sfrutta l‘avvallamento e il cordolo esterno per andare presto sul gas e iniziare il più lungo curvilineo di questo tracciato, prima zona DRS e fine del brevissimo T1.

Curiosità: in questo rettilineo, da quest’anno è stata creata una chicane che verrà utilizzata nel Motomondiale.

Curva 3: Remus

Eccoti alla curva più lenta del Red Bull Ring, il tornantino Remus.

Anche qui la pendenza può aiutarti un minimo in fase di frenata, da iniziare subito dopo il cartello dei 100 metri in linea retta.

Ingresso in terza, sfrutta il cordolo interno, fai meno transizione possibile e modula il gas in uscita a causa dell’avvallamento.

Cercando, naturalmente, la miglior spinta possibile dato che segue la seconda zona DRS.

Curva 4: Schlossgold

Qui la pendenza è in discesa, quindi un po’ contraria alla frenata. Presta attenzione a questa curva parecchio tecnica.

Bilancia la velocità in ingresso con quella in uscita, entra in trail-braking in terza frenando in prossimità del ponte.

Fai short-shift in uscita e sii cauto con il gas in uscita perché stai ancora dando angolo volante.

Curva 6: Rauch

Inizia una sequenza di curve frenetica in cui è fondamentale essere precisi e scorrevoli. La parte stop and go del tracciato è finita.

Alla Rauch attento ai bump, entra in quinta allargandoti, pizzico di freno, e ritarda sino a centro curva la corda.

In uscita fai short-shift e appoggiati al cordolo esterno per preparare curva 7-8.

Qui si chiude il settore centrale.

Curva 7-8: Wurth

Anche qui dai un pizzico di freno, vai dentro in sesta, anticipa l’ingresso e non toccare il cordolo interno in modo tale da avere la miglior traiettoria di raccordo possibile alla 8.

Cerca di dare tutto il gas già a centro curva. E presta un po’ di attenzione al sottosterzo in uscita.

A curva 8 resta incollato al cordolo interno per risparmiare metri.

Curva 9: Rindt

Curva intitolata alla memoria dell’austriaco Jochen Rindt, primo e unico campione postumo (1970) della storia della F1.

Colpetto di freno, ingresso in sesta, mangia il cordolo interno e dai gas il prima possibile, restando attento al sottosterzo in uscita.

Se hai fatto bene la Rindt, avrai qualche problema in meno alla Red Bull Mobile, ultima ma non meno difficile curva.

Curva 10: Red Bull Mobile

Ultima fatica, occhio ad una corda quasi cieca.

Vai dentro in quarta ritardando leggermente la corda, evita come la peste il dissuasore e fai short-shift per uscire al meglio possibile e tagliare il traguardo.

Bene Top Driver, dopo aver capito come affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui al Red Bull Ring.

Puoi dare un’occhiata al nostro video-tutorial su YouTube:

Noi ti aspettiamo al prossimo hot-lap e nel dubbio tieni giù!

A cura di Kevin Salerno

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