Ciao Top Driver!
“‘L’autodromo di Imola, per le sue caratteristiche, consistenti in difficoltà per le macchine e per i piloti, è il circuito più interessante d’Italia”. A dire questa frase, negli anni 60, è stato proprio Enzo Ferrari, che ha descritto così l’autodromo oggi intitolato a lui e suo figlio Dino.
Il Drake, per emettere un giudizio così forte, aveva le sue ragioni.
E tutte queste certezze vengono fuori grazie allo spettacolare layout del circuito, che oggi misura 4909m e ospita 19 curve, una quasi più bella dell’altra.
Una delle piste più belle, difficili e tecniche del calendario, nella quale è molto facile perdere la concentrazione e commettere un errore.
Rientrata in calendario nel 2020 dopo una pausa di 14 anni, Imola ha firmato un contratto per restare nel calendario sino al 2025, ma in attesa di un ulteriore rinnovo, godiamocela al massimo!
E questo significa anche fartene conoscere tutti i segreti, curva dopo curva, su F1 2021.
Qualche informazione storica…
19 Ottobre 1952: Data storica per il motorsport italiano, in quanto viene inaugurato, nell’area che costeggia il fiume Santerno, il magnifico autodromo di Imola, destinato a scrivere la storia.
Il battesimo del circuito è compiuto, contemporaneamente, sia dal mondo delle due che delle quattro ruote. In pista ci sono, su tutti, Alberto Ascari e Luigi Villoresi a bordo di una Ferrari 340.
Il tutto, davanti al Drake Enzo Ferrari che, tra l’altro, ha assistito alla posa della prima pietra due anni prima.
La pista si dimostra estremamente versatile, adatta alle esigenze sia automobilistiche che motociclistiche, tuttavia la prima gara di moto si è svolta nel 1953, mentre le auto hanno dovuto aspettare un altro anno.
E il disegno dell’Imola di allora? Praticamente lo stesso disegno con il quale conosciamo oggi quest’iconico tracciato, se escludiamo le varianti.
Anche se c’è da dire che il circuito del Santerno non è ancora permanente. Lo sarà a partire dalla metà degli anni ’60, dopo svariati problemi burocratici con gli abitanti della zona e proprietari dei terreni circostanti.
Intanto la pista viene intitolata a Dino Ferrari, figlio del Drake morto di distrofia muscolare nel 1956 a soli 24 anni e progettista di uno storico motore V6 denominato “Dino”.
Passano gli anni e la F1 fa il suo esordio. Siamo nel 1980 quando viene svolta, dopo una gara “test” l’anno prima, la prima gara di F1 ad Imola valevole per il mondiale. A vincere è stato Nelson Piquet.
E’ noto a tutti che negli anni Imola svilupperà un rapporto molto particolare con la massima categoria a ruote scoperte, dato che i fatti del 1994 sono dei ricordi indelebili, che hanno cambiato la storia di questo sport.
E che hanno permesso a quest’ultimo di migliorare pesantemente gli standard di sicurezza delle vetture e delle barriere di protezione a bordo pista, salvando numerosissime vite nel corso degli anni.
Tra cui, un anno fa, Valtteri Bottas e George Russell che sono usciti incolumi da un bruttissimo incidente qui ad Imola, alla variante del Tamburello.
E che ora, come per il resto del tracciato, è pronta per essere affrontata e dominata da te!
Noi, avendo avuto l’onore di girarci dal vivo in occasione del Minardi Day 2021, possiamo confermarti che dominare Imola è un onore e un privilegio.
Eccoci, in questo video, realmente in pista ad Imola!
Ecco a te la guida all’autodromo Enzo e Dino Ferrari su F1 2021: continua a leggere quest’articolo per sapere come padroneggiare e dominare questo magnifico e bellissimo circuito.
Curva 2-3-4: Variante del Tamburello

Convertita a chicane dopo l’incidente mortale di Ayrton Senna, il Tamburello è un punto di sorpasso chiave.
Molto importante qui è la reattività al cambio di direzione per non perdere velocità nel successivo allungo.
Si frena a ridosso del cartello dei 50 metri, quinta in trail-braking, taglia sul cordolo interno con l’anteriore sinistra e cerca di avere meno transizione possibile per il cambio di direzione, in cui puoi rilasciare a metà il gas per una frazione di secondo.
Occhio al sovrasterzo in uscita dalla 3 e a non arrivare lunghi per non compromettere curva 4, nella quale è necessario uscire con quanta più velocità possibile.
Attento anche ai tagli curva, qui è molto facile eccedere e farsi annullare il giro.
Curva 5-6: Variante Villeneuve

Questo è il punto esatto del famosissimo incidente di Gilles Villeneuve del 1980 (del quale ne abbiamo parlato nell’articolo dedicato a lui) e, purtroppo, del botto fatale di Roland Ratzenberger nel 1994.
Per questo motivo, quella che era fino al 1994 una curva secca a destra, la Villeneuve è oggi una variante davvero impegnativa e divertente.
Ingresso in settima cercando di non aggredire troppo il cordolo interno rilasciando il gas per poi impostare una frenata difficile da svolgere tutta in trail-braking, quinta velocità e occhio ai salsicciotti oltre i cordoli.
Curva 7: Tosa

Tornante bellissimo in cui inizia il settore centrale.
Frena tardi (ai 50) perché dovrai provare a spigolare, terza, vai deciso in trail-braking portando meno velocità a centro curva per avere una buona spinta in uscita.
Curva 9: Piratella

Inserisci la vettura con un pizzico di freno, scala in sesta velocità. Niente transizione e subito gas sfruttando il banking.
Curva 11-12-13: Acque Minerali

Eccoti arrivato ad una delle sequenze più belle e difficili dell’intero Mondiale.
Qui fai attenzione all’anteriore sinistra che è parecchio sollecitata.
Alla prima delle Acque Minerali tieni giù dando meno angolo volante possibile e prestando attenzione agli avvallamenti.
Alla seconda, invece, frena tutto in trail-braking in quarta e ritarda il punto di corda evitando come la peste il cordolo interno. Occhio a non perderla sullo scollino in uscita, per cui ti consigliamo di modulare il gas.
Qui finisce il settore centrale.
Curva 14-15: Gresini

Eccoci alla mitica Variante Alta che dall’anno scorso è dedicata a Fausto Gresini, memorabile pilota e team owner imolese che ha fatto la storia delle due ruote con due mondiali 125 vinti.
In questa tortuosa chicane sorpassare è quasi impossibile visto che dalle Acque Minerali c’è pochissima distanza.
Ma come si affronta? Il segreto è avere una monoposto dall’ottimo bilanciamento meccanico in modo tale da poter aggredire i cordoli.
Frena prima del cartello dei 50 metri, vai dentro in quarta mangiandoti il primo cordolo. Sul secondo, passaci sopra solo con l’anteriore sinistra e cerca di non finire troppo largo in uscita.
Sempre in uscita, sii attento a non perdere il posteriore.
Curva 17: Rivazza 1

Sicuramente i residenti delle palazzine intorno a questa curva sono tra i più fortunati in Italia.
A Rivazza 1 devi letteralmente aggrapparti a San Brembo!
Inoltre, ci sono pochissimi riferimenti. Senza i cartelli, possiamo dirti di frenare in prossimità del secondo cartellone Rolex.
Dentro in terza velocità portando abbastanza velocità in ingresso, un filo di transizione e poi scatena, responsabilmente, la tua Power Unit in uscita facendo short-shift.
Curva 18: Rivazza 2

Penultima curva, fondamentale rilasciare un pelo il gas per non arrivare larghi e, se necessario, pizzicare il freno.
Occhio al sottosterzo in uscita che potrebbe farti annullare il giro proprio sul più bello.
Porta quanta più velocità possibile in uscita per avviarti sul traguardo.
Curva 19:

Resta interno per guadagnare qualche metro prima di chiudere il giro.
Bene Top Driver, dopo aver capito come affrontare al meglio questo tracciato, siamo sicuri che dopo la lettura di quest’articolo riuscirai ad abbassare i tuoi tempi qui ad Imola.
Puoi dare un’occhiata al nostro video-tutorial su Youtube
A presto e nel dubbio tieni giù!
A cura di Kevin Salerno